Le metafore che ti cambiano: il labirinto
E quando tutti gli altri la videro li, aveva già scelto. Nessuno poteva sapere che in un’altra vita aveva combattuto per i suoi sogni.
Del suo vecchio mondo ricordava solo che avrebbe voluto fuggire, ma che era legata ad una sofferenza irrinunciabile.
Era come se non conoscesse altro, come se fosse stata la sua compagna da sempre. In fin dei conti, rimaneva perché poteva contare su quella sofferenza, essa le parlava e le ricordava che era viva.
Era un meccanismo perverso, un circuito paradossale che la incastrava come in un labirinto di Escher.
Ma fu la sua antica compagna ad indicarle la strada, fu proprio quest’ultima che la costrinse ad affrontare, una volta per tutte, sensi di colpa e angosce più intime.
Dott. Antonio Schiavone